Alberobello, meraviglia italiana, nonché patrimonio dell’Unesco, è ormai conosciuta in tutto il mondo attirando milioni di turisti, italiani e non. Rappresenta senz’altro la capitale dei trulli, le tipiche costruzioni coniche con base circolare che caratterizzano tutta la Valle D’Itria. Realizzati con la pietra locale, di un bianco sfavillante e con i tetti grigio scuro su cui si notano simboli di carattere spirituale o propiziatorio.
Passeggiando per le strette stradine del centro, vi accorgerete di essere in un piccolo paesino dove il tempo sembra essersi fermato.
Molti dei trulli di Alberobello sono stati trasformati in negozietti di souvenirs e prodotti tipici o ristoranti.
E’ davvero intrigante entrare in ognuno di essi e curiosare tra i vari liquori locali, tarallucci e tanto altro assaggiandone anche qualcuno. Purtroppo durante la nostra visita piovigginava, ma ciò non ci ha assolutamente smossi! Abbiamo continuato comunque la nostra piacevole visita restando incantati da questo paesaggio quasi surreale!
Cosa vedere ad Alberobello
- Monti: distretto composto da circa 1030 trulli, fra cui i “trulli siamesi“, caratterizzati da doppia facciata, doppio pinnacolo, focolare basso e senza finestre.
- Aja Piccola: borgo costituito di una rete di vicoli stretti e tortuosi.
- Trullo Sovrano: unico trullo a due piani che oggi ospita un Museo.
- La Casa d’Amore: prima casa costruita a calce nel 1797 che ospita oggi l’ufficio del turismo.
- Civico 40: visita di un trullo abitato.
- Santuario di Santi Medici: dedicata ai SS. Medici Cosma e Damiano, ospita il loro reliquiario e il quadro della Madonna di Loreto.
- Casa Pezzolla: un complesso di 15 trulli comunicanti che si trova a Piazza del Popolo.
- Chiesa di Sant’Antonio: una chiesa a forma di trullo con una pianta a croce greca, preceduta da un ingresso monumentale e da una scalinata sovrastata da un rosone.
Un pò di storia
Secondo alcuni studi, i trulli di Alberobello risalirebbero alla metà del XIV secolo. All’epoca, infatti, era comune abbattere e ricostruire gli edifici dissestati, piuttosto che ripararli. La costruzione a secco, senza malta, sembra sia stata imposta ai contadini nel XV secolo dai Conti di Conversano, per sfuggire a un editto del Regno di Napoli che imponeva tributi a ogni nuovo insediamento urbano. Tali edifici risultavano perciò costruzioni di facile demolizione e non tassabili. In verità i trulli sono tutt’altro che precari e instabili! Sono un esempio unico di costruzione antica che sopravvive ed è utilizzata ancora oggi.
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